Tutto quello che devi sapere sul caso Eurovita

Se sei uno dei 500 mila investitori Italiani rimasto coinvolto nel caso Eurovita allora questo articolo fa per te.

I capitoli saranno i seguenti:

  1. Il Caso
  2. Il salvataggio
  3. Cosa deve fare adesso un sottoscrittore?

Se hai già ben compreso cosa sia successo e sei un sottoscrittore alla ricerca di soluzioni alternative puoi andare direttamente al capitolo 3.

Capitolo 1. Il caso

Tutto ha avuto inizio con l’impresa di private equity anglosassone Cinven, proprietario di Eurovita, una compagnia assicurativa. L’Ivass (l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) aveva vigilato attentamente su questa società per oltre un anno e già a metà del 2022 aveva richiesto a Cinven di effettuare un aumento di capitale di circa 200 milioni di euro. È importante notare che tutte le compagnie assicurative vita stavano attraversando difficoltà a causa dell’aumento dei tassi di interesse. Poiché le loro riserve erano principalmente investite in titoli di Stato, il valore di questi asset era diminuito con l’incremento dei tassi, creando la necessità teorica di ricapitalizzare o vendere asset.

Tuttavia, questa situazione non aveva suscitato preoccupazione nel mercato assicurativo italiano. A settembre dello scorso anno, la media dell’indice di patrimonializzazione delle compagnie, noto come Solvency Ratio, era del 247%, ben al di sopra del requisito minimo regolamentare del 100%.

Questo livello di patrimonializzazione garantisce una sicurezza sufficiente per affrontare eventuali criticità.

Nonostante ciò, Eurovita sembrava essere un’eccezione, con una struttura meno solida rispetto alle altre compagnie del settore. A metà dell’anno precedente, l’Ivass aveva richiesto a Cinven di procedere con una ricapitalizzazione di circa 200 milioni di euro. La particolarità di questa situazione sta nel fatto che invece di seguire prontamente la richiesta dell’ente di vigilanza, Cinven ha tentato e ha cercato un acquirente. Inizialmente sembrava che l’acquirente potesse essere Jc Flowers, il fondo di private equity che aveva precedentemente venduto Eurovita a Cinven, o persino Münchener Re, un gigante del settore della riassicurazione. Tuttavia, a gennaio, Jc Flowers e Monaco Re si sono ritirati dall’accordo, costringendo l’Ivass a nominare un amministratore provvisorio di nome Giuseppe Santoliquido.

Capitolo 2. Il salvataggio

La complicata vicenda legata ad Eurovita sembra finalmente avviarsi verso una soluzione che potrebbe garantire una maggiore tutela per i circa 400.000 risparmiatori coinvolti. Il governo italiano ha dato il suo via libera lo scorso 25 settembre, adottando un decreto legge che introduce importanti misure di salvaguardia per il risparmio assicurativo, specie per coloro che hanno investito con Eurovita.

Ciò che rende questo sviluppo ancora più significativo è l’accordo raggiunto dopo un incontro cruciale tenutosi tra le associazioni dei consumatori e l’Ivass (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) nel corso della stessa giornata. Questo accordo prevede la possibilità di riscattare le polizze che erano state bloccate sin dallo scorso febbraio, e il processo di riscatto sarà aperto a partire dal 31 ottobre.

Il Provvedimento del Governo

Nel dettaglio, la misura proposta dal governo italiano, prevede che “le imprese di assicurazione e di riassicurazione con sede legale in Italia che, nell’esercizio in corso, acquisiscano il compendio aziendale di un’impresa di assicurazione posta in liquidazione coatta amministrativa, potranno contare, in sede di riconoscimento iniziale, gli attivi finanziari riferiti alle gestioni separate dell’impresa in liquidazione al ‘valore di carico alla data di trasferimento’ invece che ‘al prezzo di cessione‘”.

Questo provvedimento mira a creare un ambiente più favorevole per le imprese di assicurazione che acquisiscono aziende coinvolte in procedimenti di liquidazione forzata. Consentire loro di registrare gli attivi finanziari a un valore iniziale più favorevole e un passo significativo per proteggere i diritti dei risparmiatori e garantire che il processo di riscatto delle polizze possa avvenire in modo più agevole.

Il Riscatto delle Polizze

L’accordo raggiunto in seguito all’incontro tra le associazioni dei consumatori e l’Ivass offre un’importante via d’uscita per coloro che detengono polizze Eurovita. A partire dal 31 ottobre, chiunque desideri farlo potrà procedere al riscatto delle proprie polizze, mettendo fine a una situazione di stallo che si protraeva da mesi.

Questo sviluppo segna un passo avanti nella risoluzione della crisi legata ad Eurovita e offre una maggiore sicurezza ai risparmiatori coinvolti. 1Resta ora da vedere come si svilupperà la situazione e come verranno gestiti i riscatti delle polizze nei prossimi mesi.

Capitolo 3. Cosa deve fare adesso un cliente?

Molte persone si sono ritrovate a chiedersi: perché si è dovuti arrivare ad un salvataggio? Perché lo Stato deve intervenire? Non erano queste le cosiddette polizze “garantite”?

In Italia, la scarsa educazione finanziaria è un problema diffuso. Le grandi istituzioni bancarie e assicurative spesso cercano di convincere gli investitori italiani a comprare prodotti legati all’idea di cedola e capitale garantito, ma è giunto il momento di affrontare una realtà scomoda.

La parola “garantito” dovrebbe essere bandita dal vocabolario finanziario. La garanzia è sempre legata a qualcuno o a qualcosa. Pensiamo ad esempio alle obbligazioni emesse dal governo tedesco: il nostro rischio può sembrare minimo, considerando il rating AAA della Germania. Ma è davvero garantito il nostro capitale? La risposta è NO.

Il rischio potrebbe essere minimo, quasi inesistente, ma è sempre legato all’emittente. È garantito dalla Germania, ma se la Germania dovesse andare in default, non avremmo più nulla di garantito. Ovviamente, questo è un esempio estremo, ma un consulente finanziario competente o un’istituzione rispettabile non dovrebbe mai ingannare il risparmiatore.

Non è colpa del risparmiatore se ha sottoscritto una polizza; non può conoscere i dettagli intricati di una gestione separata. È come aspettarsi che un paziente sappia come operare il proprio cuore; non può farlo, deve fidarsi del medico.

Gli strumenti finanziari travestiti da polizze assicurative sono spesso venduti in Italia sfruttando l’amore dei cittadini per la sicurezza e la garanzia. Tuttavia, questi concetti vengono spesso enfatizzati e distorti solo allo scopo di vendere prodotti finanziari.

Se hai una di queste polizze nel tuo portafoglio, ti trovi a un bivio:

Puoi rimanere un investitore tradizionale che evita di investire in modo serio e razionale, o puoi aprire gli occhi e comprendere che le istituzioni che guadagnano in base ai prodotti che vendono non forniscono alcuna consulenza finanziaria, ma stanno cercando di vendere un prodotto.

Potrebbero dirti che la situazione è risolta (almeno dal punto di vista patrimoniale è vero) e che non è il momento di riscattare. Tuttavia, la verità è che ci sono strumenti migliori e più remunerativi con un profilo di rischio inferiore.

Se desideri saperne di più, offriamo nei prossimi giorni un primo incontro gratuito a coloro che vogliono capire meglio cosa hanno nel loro portafoglio e quali soluzioni sono disponibili.

Contattaci all’indirizzo email seguente: info@fouryourfuture.com

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